“Sono nuovo!” Adesso, vivo i miei sogni: tengo incontri di
“PITTURA EMOZIONALE”, (abbino pittura, meditazione, ricerca sul IO
profondo, lavoro sull'energia, comunicazione), con bambini, normo
dotati e disabili. Scrivo poesie, ora “leggere”, e riesco ad essere
lucido nonostante le prenda dal dentro, quasi dall'inconscio; recito
con i “PAPALAGI”, con la voglia di giocare e una soddisfazione provata
poche volte prima. Cerco di diffondere il “Sentire” per quanto mi è
possibile, in tanti momenti il sapore della vita mi compensa di ogni
sforzo o stanchezza, mi compensa di un sentire che pesa nella vita.
Soprattutto riesco a “ricaricarmi” quando faccio quello che mi piace e
questa mia forza riesco a trasmetterla a chi mi ascolta, partecipa e si
rapporta con me. Tutto questo lo “devo” ad un periodo di depressione
profonda che mi a costretto a riflettere su chi ero e quanto ero, molti
mi hanno aiutato, non smetterò di ringraziarli, mai avevo pensato di
avere tante persone che mi stimano, tutti loro mi hanno costretto a
rivedere il Sergio che credevo di conoscere..., e mi sbagliavo; tutto
quello che ho messo da parte negli anni adesso è rinato trasformato,
pieno, MIO! Le giornate al fiume, gli alberi, i miei monti, le
sensazioni e le emozioni in una notte di stelle, la meditazione e il
lavoro sull'energia, molto ho trovato e messo, inconsciamente, da
parte, questo è il mio tesoro che credevo niente, che forse è poco
materialmente, ma un immenso tesoro per chiunque sappia riconoscerlo.
Non vi è altro da dire se non “conosciamoci”, scambiamoci il sentire,
le emozioni, regaliamo a questo mondo noi stessi, ce né un gran
bisogno. Ciao, Sergio"
"...la poesia di Sergio è anche poesia che descrive con raggi luminosi e mai abbaglianti..." Gian Gabriele Benedetti
"PAESAGGI INCANTATI. Paesaggi incantati, il colore è unico ed irripetibile. Negli
ultimi lavori riflette la campagna, vette di castelli e chiese antiche,
fìumi che scorrono leni in un suggestivo movimento, un "Fattori"
moderno che fa rivivere la vita della terra. Nella prima rassegna
d'arte moderna di Gallicano, Sergio Fini si muove con colori, lettere,
alberi, fìgure umane in una ricerca di vento che porti amore e calore,
"l'albero" come linfa vitale del mondo. "La donna" di modiglianl
con lo sguardo verso l'infìnito, persona, essere inestricabile,
incompresnsibile. La sua vena creativa nasce da lontano dove le tele
sono superfìci scultoree. Un "Manzu" pieno di tutto a tutto tondo. I
simboli celtici nascono come coriandoli, "Atlantide" riemerge
dall'oceano, e racconta di una civiltà evoluta e grande nella storia
infìnita. Frida Khalo, pittrice argentina, ha impresso nei colori la
forza del sangue alla fìne dell'800 e Sergio Fini continua la strada
dei grandi "iniziati" e ogni tela è frutto del suo "essere". In
certe elaborazioni di questi quadri, che sono numerosi, nel suo
laboratorio-esposizione a Filecchio (Barga - LU), tagli e graffìti lo
avvicinano a "Worhool", ma ci sono espressioni di "Pollock" artista
moderno poliedrico che lavorava su binomio "corpo colore". La vita è colore, ogni colore ha una sua anima e Sergio Fini è al colore come il colore è alla luce o alle tenebre." Prof. Scultrice Rosalba Maccianti
Il POZZO DELL'ANIMA
Tra i colori persi nel mondo
e disegni sbocciati al cammino
nel fondo di tutto ho visto
un pozzo ancora più scuro.
I dolori disciolti nel sale
impiastrati nella vita vissuta
costruiscono con lacrime e grida
l'immagine del silenzio che è;
e scavano nel cuore ferito
raccogliendo mancanza d'amore
estirpando tra risa di scherno
quello ch'è bugia e malore.
Del viaggio non vedo motivo
ma corro sicuro e spedito
in quella strada trovata per caso
dormendo tra cuscini di sogno;
ho seminato stupore nei campi
ed è nato un sentire diverso
che ha legato parole leggere
a questo cielo magico e terso.
"Raccogli, Sergio, raccogli,
raccogli ch'è ora, ch'è adesso,
ogni momento è vero e passato,
e il domani non esiste che dopol"
Pulito come cosa sgorgata,
con le mani congiunte,
io bevo trasparenti colori
nel pozzo dell'anima mia.
Sergio Fini: ringrazio per questa iniziativa la direzione
del sito e qui, voglio salutare e ringraziare gli amici che mi
sopportano, chi apprezza le mie opere e sottolineare le mie grandi
motivazioni prima tra tutte: Claudio, mio figlio. Le mie sofferenze
dell’infanzia nonchè le emozioni sulla vita e sulla natura. A mio
figlio unisco i figli degli “altri”: bambini sofferenti, soli, poveri
anche negli affetti. Un ringraziamento particolare a mia moglie Miriam
e che mi aiuta nelle mie “peregrinazioni” artistiche.
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