Se si abbandona Castelnuovo, costeggiando la riva sinistra del Serchio verso l'Appennino, si raggiunge il comune di Pieve Fosciana, il cui nome deriva da un'antichissima pieve (se ne hanno notizie fin dall'VIII secolo) di cui si sono perse ormai le tracce. Pieve Fosciana, fin dall'antichità, si caratterizza soprattutto come trafficato nodo stradale; ancora oggi di qui si diramano le due vie principali per il crinale appenninico: la via Vandelli e la strada delle Radici. La via Vandelli, una delle più ardite costruzioni viarie italiane, venne progettata dall'abate Domenico Vandelli nella prima metà del Settecento. Lo scopo della strada era quello di collegare Modena con Massa (e quindi con il mare). I lavori cominciati nel 1739 durarono quasi 30 anni. La via Vandelli rimase per moltissimo tempo la via di comunicazione più importante tra Emilia e Garfagnana e permise un servizio postale celerissimo (due giorni tra Modena e Massa). La sua decadenza cominciò nel 1859 quando si cominciò a costruire la via del passo delle Radici (che attraversa, tra gli altri, il paese di Casone di Profecchia, oggi attrezzata stazione sciistica), una strada più lunga ma molto più comoda. Nelle vicinanze di Pieve Fosciana si trova una sorgente termale conosciuta da sempre per le sue proprietà curative.
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